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scheda pianta - n.12
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chenopodium album - chenopodium bonus-henricus denominazione pianta (nome scientifico)
farinaccio - spinacio selvatico altri nomi (nome comune o popolare)
30 giugno 2011 data dell'osservazione
milano - parco sud - quartiere "chiesa rossa" di fronte all'omonima biblioteca luogo dell'osservazione
bertello - sunder - zorzi nomi del singolo o del gruppo di lavoro

elab.computer erbario fotografia

immagini fotografiche e materiale per l'erbario acquisiti in loco
click sulle immagini per ingrandirle

milano parco sud nome scheda
chenopodiacee poligonacee classificazione cronquist: dominio eukaryota regno plantae superdivisione spermatophyta divisione magnoliophyta classe magnoliopsida sottoclasse caryophyllidae ordine caryophyllales famiglia chenopodiaceae genere chenopodium specie c. album famiglia
da noi riscontrate piante di 6 e 15 cm in genere fino a 50 cm altezza
foglie picciolate articolate alterne tipo foglie e fusto
foglie ovato-spatolato leggermente crenate o lanceolate quasi romboidali. normalmente più lunghe che larghe, picciolate hanno una forma quasi romboidale (la larghezza massima è a metà inferiore della lamina) e ricorda vagamente l'impronta del piede dell'oca. forma delle foglie
di color verde sbiadito (glauco) con la pagina inferiore bianco farinosa colore della pianta e foglie
da giugno a ottobre periodo fioritura
pianta con fiori molto piccoli verde-biancastri raccolti in una specie di spiga discontinua di glomeruli globosi. ogni glomerulo contiene diversi fiori (da 5 a 10 o più) globosi e verdastri. fiore e frutti descrizione
verde-biancastro (con sfumature bordeaux molto lievi) colore dei fiori
2 piante numero di piante in un metro quadrato
pianta spontanea abbastanza comune diffusione
diffusa in più continenti vive fino 1500m. s.l.m. nei prati, campi, terreni incolti habitat
non è una specie protetta stato (specie protetta)
paola zorzi nome di chi ha identificato la pianta
paola zorzi nome di chi ha fotografato e disegnato la pianta
"gruppo LY" (bertello-sunder-zorzi) altro

commenti: il genere chenopodium bonus-henricus (o farinello buon-ernico) è una specie di chenopodium album. le foglie però sono più larghe e l'infiorescenza è prevalentemente terminale con sfumature rossicce. tutte le specie del genere chenopodium sono abbastanza simili e differiscono per alcuni particolari delle foglie o dell'infiorescenza o altre caratteristiche minime relative al tipo di superficie del fusto e delle foglie. per questa ragione la loro classificazione non è facile tanto più questo vale per i giovani individui (senza infiorescenza) che possono essere confusi con altre piante. il nome generico (chenopodium) deriva dalla particolare conformazione delle foglie simile al piede dell'oca: dal greco ”chen” (= oca) e ”pous” (= piede) oppure ”podion” (= piccolo piede). il nome specifico (album) si riferisce alla chiara colorazione dell'infiorescenza. il nome scientifico chenopodium album è apparso per la prima volta nella pubblicazione "species plantarum" (1753) di carl von linné (L), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. sostanze presenti: un olio essenziale chiamato ”essenza di chenopodio”, betalaine, ferro e vitamina B1, inoltre altre sostanze come le saponine e acido ossalico ma in quantità minima. varietà di questa pianta erano (sono) coltivate e utilizzate come cibo in india e himalaya; in america boreale dagli indiani del nuovo messico e dalle tribù dell'arizona. in certi casi i piccoli semi macinati erano usati per produrre farina (contengono infatti il 49% di carboidrati) oppure consumate le foglie più tenere. in agricoltura il “farinello comune” è piuttosto conosciuto e considerato una tra le erbe infestanti più robuste, capace di arrecare seri danni all'agricoltura con rilevanti perdite del raccolto che per le barbabietole può raggiungere percentuali del 49%. nonostante questo la pianta è polimorfa e cosmopolita e sembra strettamente legata alla presenza umana. il fattore antropico dunque è rilevante e la pianta è ancora oggetto di studio, basti pensare che recentemente anche la sua classificazione ha subito una variazione. commenti



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